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Edizioni Setteponti
Pagine: 68

Prefazione di Lia Bronzi
Ed è una estensione di azzurro nel cuore, quella che avverte anche il lettore, che traccia una cifra indelebile nella vita di Alda Casini, essendo l’autrice nata a Piombino, dove ha vissuto anche la sua giovinezza, che porta negli occhi, nella mente, nel cuore, ancora quella forza indelebile dell’ambiente di mare, sia per quello che attiene la vita animale, vegetale, sociale, lavorativa, ma anche quella appresa da culture varie dove registrare cifre e segni di realtà incontaminate. Ma lo sguardo più penetrante, l’autrice lo riserva al mare, tanto da esplorarne i fondali, ricchi di mistero e di forme che serviranno poi alla creazione estetica di gioielli, come con l’uso di coralli. Nei fondali sono reperibili anche alghe verdi che ad oggi vengono usate per la nutrizione e la cosmesi. Mare solcato anche dal volo alto e misterioso di intelligentissimi gabbiani che, per l’autrice, divengono immagine iconica, tanto da pubblicarne gli esiti letterari anche in precedenti pubblicazioni, come potrà notare chi la segue da tempo nelle varie letture. Ma Alda Casini compone, con parole alquanto incisive, la descrizione delle coste che si affacciano sulle acque. Lo fa con maestria anche pittorica, specialmente quando si tratta di Piombino e dell’Isola d’Elba, nella quale ha trascorso molte delle sue estati da sposata. Mentre dalle spiagge di Piombino sapeva trarre conchiglie sonore e trascorrere giornate con l’amata madre dalla quale apprendere insegnamenti. Ma quello che ci sorprende di più, è come la scrittrice sappia legare la vita civile e sociale degli abitanti dei luoghi, da ella frequentati al tempo in cui questa veniva vissuta. Il testo contiene insegnamenti dall’alto valore ecologico da trasmettere ai lettori, valido ancora oggi e anche per il futuro. Il tutto scritto, pensato, vissuto, con vivacità estetica ed etica, in modo semplice ma che riscalda il cuore. Un testo, dunque autobiografico, che ci proviene dal passato, in forma diaristica, ma che ha valore odierno, specialmente per la parte più oggettiva, che riguarda le abitudini popolari, della Toscana del Sud, considerata terra preziosa anche dagli Etruschi (“ab origine”). Nello svolgersi della narrazione, esiste anche un valore psicologico, proveniente dall’artista, che ci rimanda una donna d’altri tempi, con aspirazione di libertà, usando come metafora i gabbiani, ma al contempo se ne evince anche uno studio più culturale, con sfumature che hanno del filosofico per le osservazioni compiute da Alda Casini di carattere profondamente introspettivo, mentre il sentimento, capace di creare nel cuore una estensione di azzurro infinita, ci rende conto, fedelmente e realmente, del modo di essere artista che al contempo diviene “modus vivendi” di Alda Casini, la quale arricchirà il testo con disegni e pitture a chine sue. In tal senso, il mare diviene luogo di sogno e comunicazione, poiché mezzo per unire gli abitanti delle terre emerse, fino a raggiungere vette universali.



Edizioni Setteponti
Pagine: 68

Prefazione di Lia Bronzi
La dimensione storica considerata, sia sul piano culturale che in quello più strettamente artistico, civile e morale, del testo “Il Novecento. Volume 1 - I primi cinquant’anni del secolo - storia e moda” di Alda Casini, pittrice e stilista di moda femminile che possiede al proprio attivo un cursus honorum in tal senso, rivolge la sua ricerca verso coloro che amano lo stilismo in senso lato, specialmente quello degli abiti al femminile, che sono specchio del tempo e del contesto geografico in cui lo stesso stilismo si sviluppa e si compie, quale simbolo di bellezza ed eleganza del modo di vivere, in piena analogia con la vita. Tale obiettivo l’autrice l’ha raggiunto in modo efficace, creando un raffronto diretto tra letteratura, storia e disegno-pittura, elementi colti nei loro aspetti scientifici e stilistici più oggettivati, da uno studio profondo e realizzato secondo un tempo di lavoro lungo e faticoso. Il tutto tecnicamente realizzato secondo un repertorio lessicale adatto ai fenomeni artistici, messi a fuoco. Tale linguaggio stilistico, può divenire creazione paradigmatica della storia presa in considerazione. L’epoca, in modo particolare la prima metà del Novecento, è colta nelle sue caratteristiche peculiari, atte a restituirci l’immagine di una parte del Secolo, caratterizzata da due guerre mondiali e una dittatura, che hanno dato una impronta, fatta di morte, distruzione e dolore, al nostro modo di vivere. Nel disegno a china, di Alda Casini, c’è grazia e movimento, due caratteristiche che ammorbidiscono la rigidità tecnica della china, che l’artista sa ben sfumare con il colore, secondo una positività che va a creare una atmosfera di purezza, all’insieme dell’opera, legata dal fil rouge in tutte le espressioni di Alda Casini, nella classicità figurativa del suo lavoro artistico. E se l’Atelier diviene luogo d’anima dell’artista dell’opera, fin da tempo lontano, esso trova una analogica vicinanza con luoghi privilegiati fiorentini frequentati dalla stessa pittrice. In tal senso fondere il disegno degli stili, arricchito dai colori delle pitture, diviene linguaggio di un nuovo modo d’intendere la bellezza contemporanea, secondo una percezione di realtà , civile e morale, di tempi vari antecedenti, pur appartenenti al medesimo secolo. Certamente il periodo è quello autarchico un po’ voluto dal governo stesso e un po’ imposto da sanzioni di altri Paesi, marchiò in modo indelebile l’evolversi della moda dagli Anni ‘30 in poi, per addivenire a condizioni veramente difficili negli anni strettamente legati alla Seconda Guerra Mondiale. Infatti, gli abiti più interessanti di quel periodo, per quello che attiene la tradizione popolare, venivano realizzati con la bellissima seta di paracaduti raccolti a terra, che erano serviti a lanciare viveri, mentre per quello che attiene le calzature, la situazione fu drammatica perchè non trovando i cuoi e la pelle necessaria, la linea dominante consisteva in zeppe di sughero o zoccoli di legno imbullettati. Per quello che attiene l’intimo sarà necessario ricordare come i rigidi inverni venivano riscaldati da camiciole di pura lana, tolta dalle materasse di casa e filate a mano dalle stesse massaie che eseguivano il lavoro con i ferri a mano. Ben intenso, tutto ciò riguardava la popolazione italiana, mentre la parte borghese e nobile viveva con i patrimoni accumulati precedentemente. La fine della guerra, siglata dal Generale Badoglio con l’Armistizio con gli Alleati, avvenuto il giorno 8 Settembre 1943 a Salerno dove, durante la relativa battaglia, numerose furono le perdite umane da ambo le parti, che riposano ancora oggi nel cimitero della città, segnò il vero momento di rinascita anche per lo stilismo, dovuto alle sarte locali che con il tempo, frequentando la Francia, cominciarono a fondare vere e proprie aziende di alta moda. Possiamo ricordare fra i primi: le sorelle Fontana, Salvatore Ferragamo (venuto dall’America), Guccio Gucci, che assieme a molti dettero vita al Made in Italy. Una parte preziosa, questa scritta da Alda, poichè ci ricorda come vita vera e storia politica coincidano, originando un modo vero di essere, di noi italiani, che teniamo tanto alla bellezza del mondo.




Edizioni Setteponti
Pagine: 68

Prefazione di Lia Bronzi
Alda Casini è scrittrice e pittrice, dotata di percezione ed intelligenza allo stato puro. Dal punto di vista della pittura, realizza le sue opere con la tecnica del disegno e della pittura ad inchiostro di china, che le permette, sia nella figurazione che nei quadri più informali, di realizzare un colore talora tenue ed omogeneo, altre volte più eterogeneo, brillante e policromo, tanto da creare un insieme espressionista di grande effetto. Le tematiche traggono forza dai soggetti realizzati, sia che essi rappresentino modelli femminili e maschili, riferentesi al periodo storico-geografico del momento, dai quali le civiltà sociali ed economiche si manifestano, in tutta la loro efficacia espressiva. In tal senso, il Secondo Novecento può dimostrare tutte le forze di un popolo che, dopo le due guerre mondiali, cerca di rialzare la testa, peraltro riuscendoci perfettamente, cosa che il lavoro di Alda Casini sa cogliere ed evidenziare molto bene, tanto che il testo acquisisce una forza testimoniale. Uno scopo più facilmente raggiungibile poichè Alda ha lavorato nello Stilismo, anche per ditte e privati residenti all’estero. La sua scrittura dona sintesi e semplicità di eleganza alla narrazione, pari ai tempi in cui Susanna Agnelli scriveva il suo romanzo autobiografico dal titolo “Vestivamo alla marinara” , in cui racconta le vicende della sua infanzia e dei suoi fratelli Gianni, Umberto e Giorgio Agnelli. Il vestito alla marinara divenne così l’abitino ufficiale dei ragazzi più benestanti. Nel testo i bozzetti, disegnati da Alda Casini, sono anche più unici ed eleganti, e sanno riportare bene la sua creatività . Un insieme che conclude questo ciclo che ha già trovato successo con l’uscita del precedente volume del “Primo Novecento” , sempre edito per i tipi delle Edizioni Setteponti. Un manuale contestuale che tende ad essere storia della nostra vita, divenendo così cultura pura. Un saggio esistenziale, e della memoria, che va ad essere contributo di cultura, in quanto riporta le biografie di vari personaggi, specialmente al femminile, che sono stati protagonisti dei vari eventi, talora anche chiacchierati dell’evoluzione della femminilità italiana, alludiamo a bravi cantanti come Mina, Ornella Vanoni e Gianna Nannini e ad altri attori, che hanno riportato in Italia il premio Oscar, come Sophia Loren, Gina Lollobrigida ed Anna Magnani, ma anche la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, nonchè la poetessa Alda Merini. In tal senso la donna, dal punto di vista sociale, stava crescendo fino ad arrivare ad ottenere, negli anni Duemila, posizioni e incarichi apicali, al pari stesso dell’uomo. La moda, come mai, ha riflettuto la condizione economica e sociale di un Paese come l’Italia del Secondo Novecento, riportata dalla scrittrice Alda Casini, poichè ancor non del tutto globalizzata, quindi ancora creativa, come diverrà invece negli anni Duemila, dove si tenderà a pianificare l’estetica. Anche il Secondo volume è suddiviso in fasi cronologiche di cinque anni, cosa che ci rende ancor più chiara l’evoluzione del Paese Italia, che della bellezza ne ha fatto il proprio emblema. È trascorso solamente un quarto di secolo, dai fatti narrati, ma oggi il tempo corre così velocemente che sembrano trascorsi “anni luce”, da qui il titolo della prefazione “C’era una volta il Secondo Novecento”.

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